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Credito d’imposta per investimenti in R&S, Innovazione tecnologica e Design

🟢 BANDO APERTO

Il credito d’imposta vigente per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design (CIRSID) svolte dalle imprese è una misura di incentivazione prevista nell’ambito del Piano Transizione 4.0 e finanziata fino al 2022 con risorse del PNRR – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Per effetto della Legge di Bilancio 2022, il credito d’imposta in oggetto è stato prorogato fino al 2031.

Si tratta di un’agevolazione fiscale, o meglio, un credito di cui un’impresa può beneficiare in sede di versamento delle tasse, a loro riduzione.

Nello specifico, il credito d’imposta in oggetto vuole stimolare gli investimenti privati in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.

Soggetti beneficiari

Potranno beneficiare del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design tutte le imprese, indipendentemente da dimensione, settore economico di appartenenza, forma giuridica e regime contabile dell’azienda che effettuano investimenti in una delle attività ammissibili.
Le imprese richiedenti dovranno essere in regola con il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e rispettare le normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Attività di ricerca e sviluppo

Rientrano nel credito d’imposta le attività di:

  • ricerca fondamentale;
  • ricerca industriale;
  • sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico.

Il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo dal 1° gennaio 2023 è pari al 10% con massimale annuo aumentato a 5 milioni di euro.

Attività di innovazione digitale 4.0 e green

Rientrano in questa categoria le attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Attività di innovazione tecnologica

Rientrano in questa categoria le attività finalizzate alla realizzazione e sostanziale miglioramento di prodotti o processi di produzione.
Sia nel 2022 che nel 2023 il credito spetta in misura pari al 10% nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Attività di design e ideazione estetica

Le attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta riguardano la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari nei settori:

  • tessile e della moda;
  • calzaturiero;
  • occhialeria;
  • orafo;
  • mobile e dell’arredo.
    Nel biennio 2021-2022, il credito d’imposta riconosciuto è pari al 10% delle spese agevolabili, fino a 2 milioni di euro. Nel 2023 sono stati confermati aliquote e massimale.

    Credito d’imposta ricerca e sviluppo: come funziona?

    Sarà possibile usufruire del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design fino al 2031. È possibile ricevere il bonus esclusivamente in tre rate annuali di pari importo.

Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è utilizzabile tramite modello F24, a partire dall’esercizio successivo a quello in cui l’azienda ha sostenuto le spese. Sono necessari il rilascio della certificazione dei costi e l’espletamento degli obblighi documentali.
Il credito d’imposta riconosce tra i costi agevolabili, inoltre, le spese per la certificazione dei costi da parte di professionisti o società di revisione. L’importo massimo ammissibile è di 5.000 euro. Questa condizione è valida solo per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti! Infine, il credito di imposta per ricerca e sviluppo non contribuisce alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP. Non è soggetto, inoltre, ai limiti annuali per la compensabilità dei crediti.

Adempimenti per l’ottenimento del credito d’imposta ricerca e sviluppo

Con l’obiettivo di ottenere il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, l’impresa dovrà produrre la documentazione necessaria. Questa include:

  • relazione tecnica asseverata: questa deve illustrare le finalità, i contenuti, e i risultati delle attività di ricerca e sviluppo svolte;
  • certificazione del revisore dei conti dei costi in attività di R&S, innovazione e/o design e ideazione estetica;
  • comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (MISE);
  • indicazione del credito d’imposta nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.

    Altre maggiorazioni del credito d’imposta ricerca e sviluppo

    Il credito d’imposta prevede una maggiorazione del 50% nel caso in cui l’azienda sostenga costi per commesse legate ad attività di ricerca e sviluppo svolte da università ed enti di ricerca italiani, nonché start up innovative.
    Inoltre, esistono maggiorazioni al 50% anche per le nuove assunzioni di personale con contratto indeterminato impegnato nelle attività agevolabili.

    Al fine di ottenere il credito d’imposta, il neoassunto dall’impresa deve:

  • avere meno di 35 anni;
  • essere al primo impiego;
  • possedere il titolo di dottore di ricerca (o iscrizione ad un ciclo di dottorato);
  • in alternativa, possedere una laurea magistrale in discipline scientifiche.
  • Non esistono, infine, limitazioni al numero di attività che un’impresa può agevolare nel corso dello stesso esercizio.
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